Tradurre i menù dei ristoranti. Alcuni consigli

Tradurre i menù dei ristoranti. Alcuni consigli

pubblicato in Sulle Traduzioni

da il 9 settembre 2011

Anche nel campo della ristorazione ci si devono porre interrogativi su come tradurre i menù, primo passo per la localizzazione di questo settore.

Questi alcuni consigli generali:

  • Traslitterazione o Traduzione? Molti piatti sono ben noti nei mercati di destinazione con i loro nomi comuni pertanto, in questi casi, non solo la traduzione non è necessaria, ma in realtà potrebbe addirittura causare ulteriore confusione. Per i menù in arabo, cinese, giapponese o russo, la traslitterazione del nome del piatto può invece risultare l’opzione migliore.
  • Semplifica! A volte l’approccio migliore è quello di lasciare l’entrée nella lingua madre e fornire e una descrizione accattivante degli ingredienti e del metodo di preparazione nella lingua di arrivo.
  • Ingredienti rari o inesistenti nel mercato di destinazione. In questi casi, la terminologia ufficiale può essere assente e si devono quasi inventare i termini per descrivere ciò che è in realtà sul menù cercando sempre di non confondere o peggio creare disgusto.
  • In alcuni mercati non si deve dimenticare l’etichettatura degli ingredienti dei menù per chi soffre di allergie, per scopi religiosi, o per chi deve seguire diete restrittive.
  • Non cercare di semplificare oltre. Il menù è strumento di marketing per vendere il tuo ristorante. La vostra traduzione dovrebbe essere accattivante ed invitante. Una buona agenzia di servizi di traduzione con un traduttore esperto come copywriter rappresenta è il valore aggiunto per la localizzazione del tuo menù e per il successo del tuo ristorante.

 
Fonte: GPI – Translation Blog

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