Lingue Regionali e Minoritarie in Europa

Lingue Regionali e Minoritarie in Europa

pubblicato in Curiosità Sulle Lingue

da il 2 giugno 2011

Nel 2009 l’Unione Europea riconosce 23 lingue ufficiali. Accanto a queste, però, esistono lingue largamente diffuse non rientranti in questa lista. L’esempio più importante è sicuramente il catalano, parlato da circa 7 milioni di persone in Spagna(dove è lingua ufficiale a livello regionale), in Francia e in Sardegna (Alghero). Si parla dunque di “lingue regionali o minoritarie”, usate tradizionalmente sul territorio di uno Stato dai cittadini di detto Stato che formano un gruppo numericamente inferiore al resto della popolazione dello Stato e diverse dalla lingua ufficiale di detto Stato.» [Carta europea delle lingue regionali o minoritarie (ECRML: European Charter for Regional or Minority Languages) è un trattato internazionale  – Strasburgo 05/11/1992]

La Carta europea riconosce il diritto a praticare una lingua minoritaria nell’ambito della giustizia, della pubblica amministrazione, delle cultura e in tutti gli altri aspetti della vita sociale.

Sul sito Eurolang (http://www.eblul.org/) vengono riportate al 2006 le seguenti:

  • albanese (Italia)
  • basco (Spagna, Francia)
  • bretone (Francia)
  • catalano (Spagna, Francia, Italia)
  • cornico (Regno Unito)
  • còrso (Francia)
  • frisone (Paesi Bassi)
  • friulano (Italia)
  • gaelico (Regno Unito)
  • galleser (Regno Unito)
  • galiziano (Spagna)
  • irlandese (Irlanda, Regno Unito)
  • ladino (Italia)
  • lussemburghese (Lussemburgo)
  • occitano (Francia, Italia)
  • sami (Finlandia, Svezia)
  • sardo (Italia)
  • siciliano (Italia)
  • sloveno (Italia, Austria)
  • sorabo (Germania)
  • svedese (Finlandia)
  • valenciano (Spagna)

 
La Carta non riporta un elenco specifico e lo stesso, per dichiarazione di Eurolang, è soggetto a futuri ampliamenti.

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