EXPO 2015 – Quando le lingue straniere sono un optional

EXPO 2015 – Quando le lingue straniere sono un optional

pubblicato in Lost in Translation - Bloomer Hunting

da il 9 febbraio 2015

Non si placano le polemiche di fronte agli ennesimi scivoloni in cui sono incappati, e continuano a incappare, coloro che muovono le fila della comunicazione dell’Expo.

Già nel marzo del 2014 la rete si era indignata per le improbabili traduzioni del sito in lingua inglese, dove a “rimetterci” erano stati i personaggi ortofrutticoli che fanno parte della mascotte Foody, ribattezzati in maniera maccheronica, dando il là a un’analisi chirurgica del sito che aveva messo in luce calchi italiani, errori grammaticali e parole inventate di sana pianta. E il dito era stato puntato contro la vergognosa gara al ribasso con cui erano stati commissionati i lavori.

Quindi, la questione si è arricchita di un nuovo tassello: il nome scelto per il portale degli eventi dell’Expo “Very Bello”, stroncato dagli internauti, perché di nuovo emblematico della scarsa familiarità degli italiani con la lingua inglese e, aspetto ancor più grave, carente sul fronte della strategia di marketing.

E se appena qualche giorno fa Bertolini (AITI) si era espresso in maniera categorica affermando che le pagine tradotte in francese e inglese del sito non erano state fatte da traduttori professionisti, è di ieri (8 febbraio), l’ennesima stoccata all’immagine, sempre più appannata, che l’Italia dovrebbe veicolare al mondo. In occasione della tavola rotonda “Idee di Expo” mancavano, invece, le traduzioni in inglese dei programmi dell’evento, nonché un servizio di traduzione simultanea per gli ospiti internazionali che erano stati inviati a prenderne parte. Stupore, perplessità e critiche sono state mosse dai consoli presenti, auspicando che per l’esposizione vengano previsti servizi di interpretariato e la traduzione dei materiali informativi.

Come a dire: visto che la portata dell’evento – di carattere mondiale, giusto per ribadirlo –  sembra non essere stata sufficiente di per sé a garantire una maggiore attenzione e consapevolezza sul fronte dell’aspetto linguistico, magari “suggerendo” l’ovvio si spera che qualcuno recepisca. Prima che sia veramente troppo tardi.

A buon intenditor…

 

Nessun commento su ' EXPO 2015 – Quando le lingue straniere sono un optional '

Lascia un commento