Traduzioni: 10 miti da sfatare

Traduzioni: 10 miti da sfatare

pubblicato in Sulle Traduzioni

da il 30 agosto 2012

Non tutti hanno ancora chiaro l’impatto che la traduzione ha sulla società, sulla politica, sull’economia. Di sicuro, però, fin troppi, hanno maturato delle concezioni erronee su questa professione e sulle sue implicazioni. Cerchiamo di sfatare alcuni miti:

1. La traduzione è un mercato di nicchia. Niente di più fuorviante. Il mercato globale dei servizi linguistici in outsourcing vale più di 33 miliardi di dollari nel 2012. Il più grande segmento del mercato è rappresentato dalle traduzioni scritte, seguito dai servizi di intepretariato e quindi dalla localizzazione del software. La stragrande maggioranza di questi servizi di traduzione è fornito da agenzie di piccole dimensioni – più di 26.000  in tutto il mondo. Queste aziende coordinano i progetti di traduzione in più lingue contemporaneamente, su supporti diversi, con una pluralità di processi e strumenti tecnologici. Molti traduttori e interpreti hanno anche clienti diretti, ma la maggior parte sono liberi professionisti il ​​cui lavoro viene fornito da agenzie.

2. La necessità di traduzione sta svanendo. A scanso di equivoci, l’US Bureau of Labor Statistics stima che ci saranno 83.000 posti di lavoro per interpreti e traduttori, entro il 2020 solamente negli Stati Uniti. E’ prevista una crescita del 42% dal 2010 al 2020, nettamente superiore alla media del 14% prevista per tutte le altre professioni.

3. La maggior parte dei traduttori traducono i libri, la maggior parte degli interpreti lavorano presso le Nazioni Unite. Traduzione letteraria e interpretazione di conferenza sono due delle specializzazioni più visibili, ma in realtà rappresentano segmenti molto piccoli del mercato in generale. Quali sono le aziende che spendono di più nelle traduzioni? Agenzie militari e di difesa, agenzie di intelligence. Dal punto di vista commerciale, alcuni dei più grandi segmenti del mercato della traduzione sono il settore manufatturiero, quello del software, dell’assistenza sanitaria, dei servizi legali e finanziari. Di conseguenza, i liberi professionisti spesso lavorano in questi settori – come traduttori finanziari, interpreti, traduttori medico – legali e interpreti giudiziari.

4. Qualsiasi bilingue può essere un traduttore o un interprete. La capacità di scrivere, ad esempio, in inglese non rende una persona uno scrittore professionista. La capacità di parlare inglese non rende una persona un oratore professionale. Allo stesso modo, la possibilità di scrivere o di parlare due lingue non significa che una persona possa tradurre o interpretare. Essere bilingue non garantisce che una persona sarà in grado di trasportare un significato da una lingua e cultura all’altra senza infliggere danni nel processo. La maggior parte dei traduttori e interpreti sono altamente istruiti, hanno una formazione avanzata in traduzione, linguistica e sono specializzati in almeno due settori terminologici. Inoltre, anche se non obbligatorio, certificazioni professionali sono ampiamente riconosciute e fortemente incoraggiate. Nulla a che vedere, dunque, con l’essere bilingui.

5. Interpreti e traduttori: fanno la stessa cosa! Il termine onnicomprensivo che il pubblico utilizza per riferirsi ai professionisti delle lingue è “traduttori”, ma la realtà è che i traduttori e gli interpreti hanno capacità di lavoro molto diverse. La traduzione si riferisce alla lingua scritta, l’interpretazione si riferisce al linguaggio parlato. I traduttori devono avere grandi capacità di scrittura e di formazione in traduzione, ma devono anche essere esperti nell’uso degli strumenti di traduzione assistita e dei database terminologici. Gli interpreti, d’altra parte, devono sviluppare la capacità mnemonica e la capacità di prendere appunti e la terminologia specialistica per un richiamo immediato.

6. Traduttori e interpreti lavorano in più di due lingue. Una delle domande più comuni che viene rivolta a traduttori e interpreti è: “Quante lingue parli?” In realtà, molti traduttori lavorano in una sola direzione – da una lingua in un’altra, ma non il contrario. Per traduttori e interpreti, è meglio avere una conoscenza approfondita di due sole lingue piuttosto che avere un livello di conoscenza superficiale di una pluralità di lingue. Perché? La ragione è da ricercare nel numero di vocaboli utilizzati. Di circa un milione di parole in inglese, la persona media ne utilizza solo 4.000 a 5.000 su base regolare. Le persone che hanno “un livello di istruzione superiore” conoscono tra le 8.000 e le 10.000 parole. Le professioni con il più ampio vocabolario, come quelle mediche e legali, usano circa 23.000 parole. Interpreti e traduttori che lavorano per queste professioni specializzate usano spesso questo tipo di vocabolario tecnico avanzato in due lingue. Nel caso dell’interpretariato, però, gli interpreti di conferenza utilizzano spesso più lingue “passive.”

7. La traduzione interessa solo “persone che hanno a che fare con lingue straniere” La necessità di traduzione, invece, riguarda sia il settore pubblico sia quello privato. Nel mondo degli affari, dirigenti di aziende di tutte le dimensioni stanno iniziando a riconoscere che la traduzione è un percorso per consentire maggiori entrate e maggiori possibilità di penetrazione di nuovi mercati.

8. Il Crowdsourcing rischia di togliere lavoro ai traduttori professionisti. Dal momento in cui le comunità online sono diventate sempre più popolari, ha preso piede la cosiddetta “traduzione crowdsourcing”. Si tratta di un fenomeno che emerge in genere quando i membri di una comunità on-line, entusiasti di un certo prodotto, desiderano utilizzarlo nella loro lingua madre. A volte, questi clienti e appassionati iniziano a tradurre autonomamente pubblicando i testi nei forum. Le aziende sfruttano quindi il lavoro di questi volontari per ottenere traduzioni gratuite? In realtà, il risparmio di denaro non è una motivazione primaria – la creazione di questo tipo di piattaforme può costare alle aziende più tempo e denaro rispetto all’investimento necessario per delle traduzioni professionali.

9. La traduzione automatica mette in pericolo la traduzione umana. È vero il contrario. La traduzione automatica è in realtà in espansione della domanda di traduzione umana, alimentando il mercato in generale. Come? La traduzione automatica – in particolare il tipo online gratis – serve per avere un riscontro, immediato e sommario, del significato di un certo testo. Tradurre grandi volumi di informazioni non è mai gratis – si ha un costo, anche con la traduzione automatica. La traduzione automatica e i relativi costi,  costituiscono una piccola percentuale del mercato della traduzione totale. Inoltre, come con la maggior parte delle tecnologie, gli esseri umani sono necessari per utilizzare la traduzione automatica intelligente.

10. Tutte le traduzioni saranno gratuite un giorno. La traduzione e l’industria dell’interpretazione aggiungono decine di migliaia di nuovi posti di lavoro per l’economia globale ogni anno e non vi è alcun segno di rallentamento in vista. I traduttori e gli interpreti sono membri molto importanti di questo settore – in realtà, sono il cuore di essa. Tuttavia, come per gli altri settori dei servizi professionali, l’industria della traduzione si basa anche su innumerevoli altri professionisti: project manager, account manager, gestori di fornitori, responsabili di produzione, allenatori, squadre di garanzia della qualità, revisori, professionisti di desktop publishing, ingegneri, product manager, venditori, marketing, tecnici, e anche le persone che lavorano nel settore degli appalti, delle risorse umane, la fatturazione e IT.  Di fronte a questo tipo di struttura così complessa e articolata, va da sé che non sia ipotizzabile un futuro free per il settore delle traduzioni.

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